martedì 23 dicembre 2008

Buon Natale


Sono sfuggiti al principe di questo mondo la verginità di Maria e il suo parto, come pure la morte del Signore: tre misteri di grido che sono stati compiuti nel silenzio di Dio. In che modo dunque si è manifestato nei secoli? Una stella ha brillato nel cielo sopra tutte le altre stelle, e la sua luce era indicibile, e la sua novità provocò stupore, e tutte le altre stelle insieme al Sole e alla Luna fecero coro alla Stella, e la sua stessa luce era superiore a tutte; e c'era turbamento, da dove proveniva la novità dissimile agli altri. Donde veniva travolta ogni magia e ogni legaccio del male spariva, e l'ignoranza fu distrutta, l'antico regno fu rovinato, essendosi manifestato Dio in forma umana per la novità della vita eterna: prendeva inizio ciò che presso Dio era compiuto; perciò tutto era sconvolto, in quanto stava per avvenire la distruzione della morte.
(S. Ignazio di Antiochia, Ad Ephesios, XIX, 1-3)


Con i miei migliori auguri di un santo e felice Natale del Signore 2008!

d. Sebastiano

mercoledì 17 dicembre 2008

Repubblica chiama, Oltretevere risponde

In un articolo pubblicato domenica 14 dicembre («Tutti i 'no' di papa Benedetto») su La Repubblica (pag. 25), Marco Politi attaccava il pontificato di Benedetto XVI. Evito di riportarne il benché minimo frammento.
Sia sufficiente l'ottima replica comparsa oggi su L'Osservatore Romano, a firma del direttore Giovanni Maria Vian. Il testo si può leggere di seguito o cliccando qui

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Quando le critiche prescindono dalla realtà


Quarant'anni fa, in pieno Sessantotto, il libro sul Simbolo apostolico (una delle più antiche formulazioni della fede cristiana) di un giovane e brillante teologo tedesco si rivelò un sorprendente successo editoriale, che il trascorrere del tempo ha confermato e rafforzato. Un best seller inatteso e di lunga durata che ha conosciuto un'ulteriore diffusione dopo che il suo autore, Joseph Ratzinger, è stato eletto vescovo di Roma e ha scelto il nome di Benedetto XVI.
Proprio all'inizio della sua Introduzione al cristianesimo, per mostrare la difficoltà di parlare di Dio nel mondo di oggi l'autore si serve di un apologo narrato da Søren Kierkegaard. Un circo s'incendiò e a chiamare aiuto nel villaggio vicino fu mandato in tutta fretta un clown, "già abbigliato per la recita". C'era infatti il pericolo che s'incendiasse anche il villaggio. Ma i paesani "presero le grida del pagliaccio unicamente per un astutissimo trucco del mestiere", e lo applaudivano. "Il povero clown aveva più voglia di piangere che di ridere; e tentava inutilmente di scongiurare gli uomini ad andare, spiegando loro che non si trattava affatto d'una finzione, d'un trucco, bensì d'una amara realtà, giacché il circo stava bruciando per davvero. Il suo pianto non faceva altro che intensificare le risate: si trovava che egli recitava la sua parte in maniera stupenda". E quando il fuoco arrivò al villaggio era troppo tardi, cosicché circo e villaggio finirono distrutti.
Per il teologo Ratzinger tuttavia la questione di chi getta l'allarme non basta per risolvere il problema della credibilità della fede cristiana, che resta comunque l'unica salvezza dall'abisso. La questione non è infatti solo teologica in senso astratto, ma riguarda ognuno perché il villaggio evocato da Kierkegaard rischia davvero d'incendiarsi. Come avviene nella vita di ogni giorno tra difficoltà economiche, ingiustizie e uno smarrimento etico che arriva a dubitare della stessa natura dell'identità umana, messa in discussione e che anzi una parte del mondo scientifico vorrebbe manipolare o addirittura trasformare.
Da teologo e da pastore, per tutta la vita Ratzinger ha, senza stancarsi, cercato di allargare gli spazi della ragione e di rendere comprensibile la scelta cristiana alle donne e agli uomini di oggi, e questo compito ha assunto sin dal primo giorno del suo pontificato. Benedetto XVI non alza la voce, ragiona pacatamente e invita a ragionare, chiedendo di essere ascoltato, mirando sempre all'essenziale e invitando alla concretezza. Rivolto ai cattolici e a quanti non lo sono, con risultati già molto positivi, come sta avvenendo, per esempio, nei confronti dell'ebraismo e dell'islam. Questo intento e questo sforzo continuo del Papa sono in genere riconosciuti, ma spesso si levano critiche.
Critiche discutibili se manifestano un disaccordo che, naturalmente, è più che legittimo; inaccettabili invece quando stravolgono l'immagine di un uomo che è sotto gli occhi di tutti: come quest'anno è avvenuto, oltre che nella vita quotidiana del vescovo di Roma, soprattutto nelle visite che ha compiuto negli Stati Uniti, in Australia, in Francia, e in particolare tra i giovani. Visite che hanno cancellato la caricatura del "grande inquisitore", un'etichetta applicata malamente al cardinale Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.
Ora la caricatura ritorna con l'immagine di un Papa che sarebbe chiuso in raffinate elaborazioni intellettuali, intenzionato a ripetere sempre no, con spietatezza, sordo alla modernità, ostile alle altre religioni, capace solo di avere ripristinato la messa preconciliare in latino e riformato le uniformi della sua gendarmeria. Se questi giudizi non si fossero letti su un diffuso quotidiano italiano sembrerebbero battute, e vanno respinti perché possono fare opinione, prescindendo dalla realtà in modo irresponsabile. Benedetto XVI è criticato perché non solo sostiene la visione cristiana della vita umana ma perché la dichiara ragionevole e condivisibile anche da molti che cristiani non sono, levando alta e pacata la voce in difesa di ogni essere umano. E questo a molti non piace.

g. m. v.

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Oremus pro beatissimo Papa nostro Benedicto:

Dominus conservet eum, et vivificet eum, et beatum faciat eum in terra, et non tradat eum in animam inimicorum eius (Ps. 40,3)

martedì 2 dicembre 2008

Resourcement

Prima di parlare dell'intervista a Mons. Migliore, qualcuno farebbe bene a leggerla. Per comodità la incollo qui, attingendo da http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2008/12/il-testo-integrale-dellintervista-di.html


Intervista a Mons. Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite

Agenzia I.MEDIA

Includere l'aborto nell'elenco dei diritti dell'uomo sarebbe una "barbarie" secondo la Santa Sede.


Qual è oggi il peso reale dell'Organizzazione delle Nazioni Uniti per far rispettare i diritti dell'uomo?


Le Nazioni Unite non sono un supergoverno con un proprio esecutivo. L'attuazione dei diritti umani nei singoli paesi –seppur tenuta sotto controllo dal Consiglio dei diritti umani e dai meccanismi di seguito collegati a Trattati e Convenzioni- riposa ancora essenzialmente sulle giurisdizioni nazionali, ma anche molto e sempre di più sui sistemi regionali. Basti pensare al sistema europeo, che figura tra quelli maggiormente sviluppati, a quello interamericano e a quello africano che si sta consolidando. Il Consiglio dei diritti umani, succeduto due anni fa all'omonima Commissione, fa molta fatica a decollare con efficacia. I Comitati di seguito, annessi a Trattati e Convenzioni, svolgono un buon ruolo propulsore quando si attengono al proprio mandato e non pretendono, come spesso succede, di interpretare il consenso degli Stati in senso innovativo e spesso ideologicamente selettivo.

Il 10 dicembre prossimo, alcune organizzazioni favorevoli all'aborto tenteranno di ottenere attraverso una petizione che l'Assemblea delle Nazioni Unite aggiunga l'aborto ai diritti universali dell'uomo. Come accoglie questa proposta?

E' triste e indignante, perchè questa iniziativa lavora in favore dello smantellamento del sistema dei diritti umani, in quanto ci porta a riorganizzarne l'enunciazione e la protezione attorno non più a diritti, ma a scelte personali. Rappresenta l'introduzione del principio homo homini lupus, l'uomo diventa un lupo per i suoi simili. Questa è la barbarie moderna che, dal di dentro, ci porta a smantellare le nostre società. Esistono controtendenze motivate, convinte e determinate che dobbiamo sostenere e incoraggiare.

Da parte sua la Francia ha intenzione di presentare all'Onu una proposta per chiedere la depenalizzazione dell'omosessualità nel mondo intero a nome dei 25 Paesi dell'Unione Europea. Come reagisce a questa proposta?

Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui, la questione è un'altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni.

La Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo è stata approvata nel 1948 dai 58 Stati membri che costituivano all'epoca l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L'Onu conta oggi 192 Stati membri. Di conseguenza la Dichiarazione del 1948 deve essere modificata dopo 60 anni?

E' vero che il numero dei paesi è più che triplicato dal momento dell'adozione della Dichiarazione universale. Tuttavia, è anche vero che tutti gli altri, man mano che sono entrati a far parte dell'Onu, hanno egualmente adottato il testo, impegnandosi a informare dei suoi dettami le proprie Costituzioni e leggi. Per cui, oggi, la Dichiarazione è patrimonio dell'umanità. Che essa enunci principi uguali per tutti, non va affatto contro il pluralismo di culture, tradizioni, filosofie e religioni. Il successo dei redattori della Dichiarazione fu quello di aver potuto mettersi d'accordo in tempi non troppo lunghi su un testo comune, proprio perché convinti che esistono principi così fondamentali da essere presenti in tutte le culture e civiltà. Dire che i diritti umani sono universali non esclude un sano pluralismo nella loro attuazione. Gli estensori della Dichiarazione furono accorti nel predisporre un testo abbastanza flessibile per permettere sfumature diverse di accenti e attuazione, ma per niente malleabile ad un approccio selettivo.

© Copyright Vatican - Agence I.MEDIA - 1er décembre 2008 - 5200 signes



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A l'approche du 60e anniversaire de la Déclaration universelle des droits de l'homme, adoptée le 10 décembre 1948 par l'Assemblée générale des Nations unies, Mgr Celestino Migliore, Observateur permanent du Saint-Siège à l'ONU, s'élève contre les tentatives de modification de ce texte qui, à ses yeux, "fait partie du patrimoine de l'humanité". Plus particulièrement, face à la proposition de plusieurs groupes de pressions, le haut prélat affirme qu'en ajoutant l'avortement aux droits universels de l'homme, c'est tout le système des droits de l'homme "qui serait démantelé" pour laisser place à la "barbarie". Mgr Migliore exprime en outre son opposition à l'inscription dans la déclaration "de nouvelles catégories devant être protégées contre la discrimination", en référence à la proposition française de dépénalisation universelle de l'homosexualité.

Quel est, aujourd'hui, le poids réel de l'Organisation des Nations unies pour faire respecter les droits de l'homme ?

Les Nations Unies ne sont pas un super-gouvernement doté d'un pouvoir exécutif propre. L'application des droits de l'homme dans chacun des Etats - bien qu'elle soit contrôlée par le Conseil des droits de l'homme et par les mécanismes d'application des Traités et des Conventions - repose encore essentiellement sur les juridictions nationales, mais aussi de plus en plus sur des systèmes régionaux. Il suffit de penser au système européen, qui est l'un des plus développés, au système interaméricain et au système africain, en phase de consolidation. Le Conseil des droits de l'homme, qui a remplacé il y a deux ans la Commission du même nom, peine beaucoup à devenir réellement efficace. Les Comités d'application annexés aux Traités et aux Conventions jouent un rôle positif de moteur lorsqu'ils s'en tiennent à leur propre mandat et ne prétendent pas, comme cela arrive souvent, interpréter le consentement des Etats de manière innovante et souvent idéologiquement sélective.

Le 10 décembre prochain, des organisations pro-avortement tenteront d'obtenir par pétition que l'Assemblée générale des Nations unies ajoute l'avortement aux droits universels de l'homme. Comment accueillez-vous cette proposition ?

C'est une initiative triste et révoltante car elle favorise le démantèlement du système des droits de l'homme dans la mesure où elle nous pousse à en réorganiser l'énonciation et la protection, non plus autour de droits mais de choix personnels. On en arrive à introduire le principe 'homo homini lupus', l'homme devient un loup pour l'homme. C'est la barbarie moderne qui nous amène à démanteler nos sociétés de l'intérieur. Il existe des mouvements qui s'y opposent avec force et conviction, que nous devons soutenir et encourager.

Pour sa part, la France a l'intention de présenter à l'ONU un projet de déclaration pour demander la dépénalisation de l'homosexualité dans le monde entier, au nom des 25 pays de l'Union européenne. Comment réagissez-vous à cette proposition ?

Tout ce qui est fait en faveur du respect et de la protection des personnes fait partie de notre patrimoine humain et spirituel. Le Catéchisme de l'Eglise catholique affirme, et cela ne date pas d'hier, qu'il faut éviter toute forme injuste de discrimination contre les homosexuels. Mais ce n'est pas là la question. Dans une déclaration ayant une valeur politique et signée par un groupe de pays, il est demandé aux Etats et aux mécanismes internationaux d'application et de contrôle des droits de l'homme d'ajouter de nouvelles catégories devant être protégées contre la discrimination, sans tenir compte que, en cas d'adoption, elles créeront de nouvelles et terribles discriminations. Par exemple, les Etats qui ne reconnaissent pas l'union entre personnes du même sexe comme 'mariage' seront mis au pilori et feront l'objet de pressions.

La Déclaration universelle des droits de l'homme a été adoptée en 1948 par les 58 Etats membres qui constituaient alors l'Assemblée générale des Nations unies. L'ONU compte aujourd'hui 192 Etats membres... En conséquence, la déclaration de 1948 doit-elle être modifiée 60 ans plus tard ?

Il est vrai que le nombre de pays a plus que triplé depuis l'adoption de la Déclaration universelle. Cependant, il est également vrai que tous ceux qui sont entrés peu à peu à l'ONU ont, de la même façon, adopté le texte, s'engageant à introduire ses préceptes dans leurs propres constitutions et lois. C'est pourquoi, aujourd'hui, la Déclaration universelle des droits de l'homme fait partie du patrimoine de l'humanité. Le fait qu'elle énonce des principes qui s'appliquent à tous ne va absolument pas contre le pluralisme des cultures, des traditions, des philosophies et des religions. Les rédacteurs de la Déclaration ont réussi à se mettre assez rapidement d'accord sur un texte commun, précisément parce qu'ils étaient convaincus qu'il existe des principes fondamentaux au point d'être présents dans toutes les cultures et toutes les civilisations. Affirmer que les droits de l'homme sont universels n'exclut pas un pluralisme sain dans leur application. Les auteurs de la déclaration sont parvenus à mettre au point un texte suffisamment flexible pour permettre différentes nuances d'accents et d'application, mais en rien adaptable à une approche sélective.

Propos recueillis par Antoine-Marie Izoard.
Traduction de l'italien : Charles de Pechpeyrou.
I.MEDIA

martedì 25 novembre 2008

Dies irae

Nell'ultima settimana del tempo ordinario - quella in corso - si possono utilizzare nella celebrazione della liturgia delle ore tre inni riportati in appendice dal libro liturgico: si tratta della tripartizione dell'antica sequenza Dies Irae, commovente testo che intreccia i temi del giudizio e della msericordia di Dio. Riporto qui il testo e di seguito alcuni link per leggere gli spartiti e ascoltare la celebre resa musicale di Mozart.

Dies irae dies ilia,
Solvet saeclum in favilla:
Teste David cum Sibylla.

Quantus tremor est futurus,
Quando Iudex est venturus,
Cuncta stricte discussurus!

Tuba, mirum spargens sonum
Per sepulcra regionum,
Coget omnes ante thronum.

Mors stupebit, et natura,
Cum resurget creatura,
Iudicanti responsura.

Liber scriptus proferetur,
In quo totum continetur,
Unde mundus iudicetur.

Iudex ergo cum sedebit,
Quidquid latet, apparebit:
Nil inultum remanebit.

Quid sum miser tunc dicturus?
Quem patronum rogaturus,
Cum vix iustus sit securus?

Rex tremendae maiestatis,
Qui salvandos salvas gratis,
Salva me, fons pietatis.

Recordare, Iesu pie,
Quod sum causa tuse viae:
Ne me perdas ilia die.

Quaerens me sedisti lassus:
Redemisti Crucem passus:
Tantus labor non sit cassus.

Iuste Iudex ultionis,
Donum fac remissionis
Ante diem rationis.

Ingemisco, tamquam reus:
Culpa rubet vultus meus:
Supplicanti parce, Deus.

Peccatricem qui solvisti,
Et latronem exaudisti,
Mihi quoque spem dedisti.

Preces meae non sunt dignae:
Sed tu bonus fac benigne,
Ne perenni cremer igne.

Inter oves locum praesta,
Et ab haedis me sequestra,
Statuens in parte dextra.

Confutatis maledictis,
Flammis acribus addictis,
Voca me cum benedictis.

Oro supplex et acclinis,
Cor contritum quasi cinis:
Gere curam mei finis.

Lacrimosa dies ilia,
Qua resurget ex favilla
Iudicandus homo reus:
Huic ergo parce, Deus.

O Tu, Deus maiestatis,
alme candor Trinitatis,
nos coniunge cum beatis. Amen.

Dies Irae, Quantus tremor

Tuba mirum, Mors stupebit, Liber scriptus, Iudex ergo, Quid sum miser

Rex tremendae maiestatis

Recordare, Quaerens me, Iuste iudex, Ingemisco, Qui Mariam absolvisti (=Peccatricem qui solvisti), Preces meae, Inter oves

Confutatis, Oro supplex

Lacrimosa, Pie Iesu

martedì 18 novembre 2008

Il Cammino Neocatecumenale: un articolo de La Civiltà Cattolica

La Civiltà Cattolica, nel quaderno n° 3797 (6 settembre 2008), ha pubblicato una cronaca firmata dal direttore circa il nuovo statuto del Cammino Neocatecumenale. Ho avuto modo di leggere l'articolo, che è in sostanza una sintesi del testo approvato lo scorso 11 maggio.
Il sommarietto dell'articolo si può leggere cliccando su questo link.
L'articolo in questione non è reperibile per intero in Internet, tuttavia La Civiltà Cattolica è una rivista molto diffusa - almeno nelle biblioteche ecclesiastiche - ed è dunque facilmente reperibile.

martedì 11 novembre 2008

Ritorno dopo una lunga assenza: Conversi ad Dominum oremus

Ritorno al Blog dopo una lunga assenza, determinata da vari motivi... e ritorno inserendo tre links ad altrettanti video visibili su YouTube relativi alla "prima messa" di un mio compagno di seminario, don Giuseppe Virgilio.

http://it.youtube.com/watch?v=K-571tjAAek

http://it.youtube.com/watch?v=aY4t4NMTHXA

http://it.youtube.com/watch?v=4AOHx-OsvDc

Buona visione a tutti e a presto (speriamo).

mercoledì 23 luglio 2008

Sa festa 'e totta 'idda

--- ricevo e inoltro ---

A Scano Montiferro (OR) torna dopo quattro anni l'attesissima "festa 'e totta 'idda", che coinvolge giovani e anziani nella riscoperta delle antiche tradizioni e mestieri di un tempo, nell'evocazione di un passato non tanto nostalgico quanto presente e vivo ancora oggi.

Il Comune di Scano di Montiferro, con la collaborazione della Pro Loco e il patrocinio della Provincia di Oristano, riesce ottimamente nel difficile compito di riunire e armonizzare la complessa macchina organizzativa che vede le numerose associazioni, i gruppi di amici, i vicinati e le singole persone, tutti coinvolti e partecipi nell'organizzazione dell'atteso evento.

La festa si svolgerà dal 25 luglio al 10 agosto e prevede diverse manifestazioni pubbliche come le sagre agroalimentari "Mandigos in Carrela" del 27 luglio, "Panes e Funtanas" del 3 agosto e "Sa fae a landinu" del 9 agosto, che mettono in tavola le prelibate pietanze tradizionali di Scano e che prevedono un afflusso turistico che si aggira sul migliaio di persone a sagra.

Per tutta la durata della festa, lungo le vie del paese, si potranno visitare circa 30 mostre, dove saranno protagonisti le arti e i mestieri di una volta, la gastronomia, la cultura e altri simboli emblematici del paese. Gli spettacoli serali, folcloristici e non, faranno da chiusura ad ogni giornata e saranno opera dello spirito collaborativo dei gruppi e delle associazioni scanesi.

Sarà inoltre possibile per i turisti alloggiare, mangiare e partecipare ad escursioni organizzate.

Per informazioni e approfondimenti contattare la Pro Loco al numero 346.9401834 o visitare il sito www.safestaetottaidda.it

Programma

venerdì 25 luglio
ore 20.00 - Carrela 'e mesu
Festa della birra artigianale e gara di braccio di ferro


sabato 26 luglio
ore 17.30 - Partenza dal piazzale della Chiesa parrocchiale
Sfilata inaugurale guidata dai buoi rossi scanesi e dai gruppi folk.
Apertura delle mostre


domenica 27 luglio
ore 10.00 - Largo Vittorio Emanuele
Sagra "Mandigos in Carrela" (piatti tipici scanesi: Timballa 'e arrosu, cicciones cun ghisau e albeghe a buddu)

ore 22.00 - Piazza Montrigu 'e Reos - Anfiteatro
Spettacolo teatrale "Posidos" di Cada Die Teatro, con Pierpaolo Piludu e Su Cuncordu Iscanesu


martedì 29 luglio
ore 21.00 - Piazza San Nicolò
Celebrazione 80 anni dell'Azione Cattolica scanese. Presentazione delle ricerche "Una generazione narra l'altra"


giovedì 31 luglio
ore 22.00 - Viale San Giorgio
Liscio e Latino Americano a cura dell'Associazione "Danze Sportive Fantasy" del Maestro Otello

venerdì 1 agosto
ore 22.00 - Piazza Montrigu 'e Reos
Selezioni Provinciali di Miss Italia 2008


sabato 2 agosto
ore 20.00 - Piazza Campo Sportivo
2ª edizione scanese del Torneo Regionale di Morra


domenica 3 agosto
ore 10.00 - Sorgenti di Sant'Antioco
Sagra "Panes e Funtanas" - Piatti tradizionali con il pane - Escursioni naturalistiche a cura di Alkenoé

dalle ore 20.00 - Sorgenti di Sant'Antioco
Montiferru Rock Festival


martedì 5 agosto
ore 22.00 - Viale San Giorgio
Liscio e Latino Americano a cura dell'Associazione "Danze Sportive Fantasy" del Maestro Otello


mercoledì 6 agosto
ore 22.00 - Piazza Montrigu 'e Reos
Rassegna di Canto a tenore con Sas Battor Colonnas di Scano Montiferro, Tenore Vissente Gallos di Orosei e Tenore Monte Bannitu di Bitti


giovedì 7 agosto
ore 21.30 - Piazza Montrigu 'e Reos - Anfiteatro
Isculta ti naro unu contu... e calchi poesia - Serata dedicata alle leggende, ai racconti antichi e alla suggestività della poesia scanese


venerdì 8 agosto
ore 20.00 - Parco comunale di Puba
Carroccino's Day - Gara di carroccini a cura del Gruppo Sa Rattatuglia


sabato 9 agosto
ore 20.00 - Piazza Campo Sportivo
Sagra "Sa fae a landinu cun aggiunta" a cura del Vicinato di Sa Serra

ore 22.00 - Piazza Campo Sportivo
Spettacolo etno-musicale "Dinghiliana" con Emanuele Garau
domenica 10 agosto
ore 22.00 - Piazza Montrigu 'e Reos
Spettacolo folk con il Gruppo Folk Santa Lulla e Tenore Nunnale di Orune e il Gruppo Folk Murales di Orgosolo

martedì 22 luglio 2008

Inchieste d'estate

Due inchieste ho trovato interessanti sui giornali in questi giorni. Avvenire ne presenta una sui "neo-convertiti". Si sono già succeduti il 3 luglio Jean-Claude Guillebaud (questo articolo purtroppo non sono riuscito a leggerlo), il 10 luglio Joseph Pearce (Così Chesterton mi ha riportato al cristianesimo), il 17 luglio Fabrice Hadjadj (Hadjadj: «La tecnica nega la spiritualità», titolo un po' infelice a differenza dell'articolo).
L'Avvenire presenta con queste parole l'inchiesta:
«Neo-convertiti»: intellettuali, scrittori, pensatori della vecchia Europa che, da «lontani», si sono fatti vicini al cristianesimo; da nemici del credere hanno scoperto la ragionevolezza del cattolicesimo; da indifferenti spirituali, imbevuti di pregiudizi laicisti, hanno toccato con mano la vitalità di una fede che libera da tabù intellettuali, nanismi e ristrettezze mentali. Hanno così (ri)scoperto un cristianesimo contemporaneo, razionalmente motivato, in dialogo con la parte più «illuminata» del pensiero laico attuale, capace di ridare fiato alla cultura europea.


Altro giornale, altra inchiesta, del tutto differente, ma anch'essa interessante.
Il Foglio presenta una serie di brevi pezzi sulle principali agenzie internazionali di rating:
Il 17 luglio "I segreti delle tre parche della finanza"
Il 20 luglio "Moody's, l'altra superpotenza"
Il 22 luglio "L'impero di Standard & Poor's"

martedì 15 luglio 2008

Alla fine la verità viene sempre a galla

Il detto popolare ora trova un'altissima applicazione:

penso che in questo mondo occidentale ci sarà veramente una crisi della nostra fede, ma poi si verificherà sempre un ritorno alla fede, perché la fede cristiana è semplicemente vera e la verità sarà sempre presente nel mondo umano e Dio sarà sempre la verità. In questo senso, sono decisamente ottimista

(Benedetto XVI, in aereo verso Sydney)

sabato 14 giugno 2008

Approvato lo Statuto del Cammino Neocatecumenale

Anzitutto, Deo gratias.

Riporto qui un commento che ho lasciato sul blog di Paolo Rodari:

Se il Cammino Neocatecumenale corrispondesse davvero all’immagine che di esso si può evincere da numerosi siti internet e blog, non solo non avrebbe meritato l’approvazione dello Statuto, ma sarebbe incorso inevitabilmente in una o più pene canoniche.
Giacché però la realtà dei fatti è ben diversa da quella virtuale, la notizia di un suo definitivo inquadramento nella Catholica è senz’altro positiva.
Vorrei precisare, in relazione a questo, che il mio giudizio si basa su una conoscenza diretta di diverse realtà del Cammino (comunità, famiglie in missione, seminari, incontri internazionali) in diverse parti del mondo (ho in mente almeno sei diocesi in tre nazioni di due continenti diversi).
Accogliere con gioia e soddisfazione questa decisione della Santa Sede non significa ignorare la presenza di alcuni problemi nelle situazioni particolari; ma su questo si osservi quanto detto dal Santo Padre appena il 17 maggio scorso:
«Difficoltà o incomprensioni su questioni particolari non autorizzano alla chiusura. Il “molto amore” ispiri prudenza e pazienza. A noi Pastori è chiesto di accompagnare da vicino, con paterna sollecitudine, in modo cordiale e sapiente, i movimenti e le nuove comunità, perché possano generosamente mettere a servizio dell’utilità comune, in modo ordinato e fecondo, i tanti doni di cui sono portatori e che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare»
Detto questo, mi si potrà obiettare sinteticamente: “nemo iudex in causa propria”. Effettivamente io faccio l’esperienza del Cammino da poco più di dieci anni. Ma se per quanto mi riguarda c’è la piena disponibilità a riconoscere questa ‘precomprensione’ che inevitabilmente condiziona il mio giudizio, mi pare evidente che anche altri dovrebbero riconoscersi ormai troppo emotivamente coinvolti per ergersi a giudici imparziali. Detto altrimenti: il mio giudizio può essere considerato ‘viziato’ per via dell’appartenenza; però il giudizio di troppi personaggi che circolano in rete e che ritengono di esprimersi obiettivamente è ‘viziato’ per via di una conoscenza (spesso mediata) di diversi fatti particolari elevati a sistema, che ha generato in loro un conseguente e comprensibile astio, il quale evidentemente non si addice a chi vorrebbe esprimere considerazioni spassionate.
Più in generale mi pare che tutto il discutere e il parlare in Internet in questi tempi sul Cammino sia stata l’ennesima riprova della distanza che separa la realtà virtuale da quella fattuale, e l’ulteriore conferma di quanto facile sia il passaggio da una libertà di parola e pubblicazione tanto sconfinata quanto effimera, a un’impossibilità di reale verifica delle notizie divulgate.

sabato 19 aprile 2008

martedì 29 gennaio 2008

Da vedere

Il Card. Camillo Ruini alla trasmissione "Otto e mezzo" il 28 gennaio 2007.
Mitezza e verità
Clicca qui

sabato 19 gennaio 2008

La vicenda de "La Sapienza" vista dall'Estero

Oggi interessante servizio a "Inviato Speciale" - il settimanale del Giornale Radio 1:

ACCADEMIA NON PONTIFICIA
Il mancato intervento del Papa alla Sapienza di Roma:un commento accademico da chi ha seguito la vicenda dall'estero. Parlano il rettore dell'università Paris-Creteil, storico dei rapporti fra Stato e Chiesa e quello della Humboldt Universitaet di Berlino, storico della Chiesa evangelica

di Rino Pellino e Fabio Cappelli

La trasmissione si può ascoltare cliccando qui

venerdì 18 gennaio 2008

Cum Petro et sub Petro

Sarebbe superfluo commentare i fatti di questa settimana.

Domenica purtroppo, a causa di un impegno precedente, non potrò essere presente fisicamente a esprimere la mia solidarietà al Santo Padre all'Angelus in Piazza San Pietro (un appuntamento per me non infrequente). Spero che tale evento contribuisca tra l'altro a rinvigorire in tutte le anime del mondo cattolico l'ascolto, la devozione e l'obbedienza sincera a Benedetto XVI.

lunedì 7 gennaio 2008

ricominciamo...

Mi scuso per la lunga assenza dal blog.
Intanto è cominciato un nuovo anno, e formulo a tutti i naiganti i migliori auguri perché sia proficuo e sereno.
Io sono già tornato "a lavoro", a breve termineremo le lezioni e inizieremo gli esami; nel frattempo ho cambiato casa.

A breve vi darò notizia di alcuni miei scritti in via di conclusione.