martedì 22 luglio 2008

Inchieste d'estate

Due inchieste ho trovato interessanti sui giornali in questi giorni. Avvenire ne presenta una sui "neo-convertiti". Si sono già succeduti il 3 luglio Jean-Claude Guillebaud (questo articolo purtroppo non sono riuscito a leggerlo), il 10 luglio Joseph Pearce (Così Chesterton mi ha riportato al cristianesimo), il 17 luglio Fabrice Hadjadj (Hadjadj: «La tecnica nega la spiritualità», titolo un po' infelice a differenza dell'articolo).
L'Avvenire presenta con queste parole l'inchiesta:
«Neo-convertiti»: intellettuali, scrittori, pensatori della vecchia Europa che, da «lontani», si sono fatti vicini al cristianesimo; da nemici del credere hanno scoperto la ragionevolezza del cattolicesimo; da indifferenti spirituali, imbevuti di pregiudizi laicisti, hanno toccato con mano la vitalità di una fede che libera da tabù intellettuali, nanismi e ristrettezze mentali. Hanno così (ri)scoperto un cristianesimo contemporaneo, razionalmente motivato, in dialogo con la parte più «illuminata» del pensiero laico attuale, capace di ridare fiato alla cultura europea.


Altro giornale, altra inchiesta, del tutto differente, ma anch'essa interessante.
Il Foglio presenta una serie di brevi pezzi sulle principali agenzie internazionali di rating:
Il 17 luglio "I segreti delle tre parche della finanza"
Il 20 luglio "Moody's, l'altra superpotenza"
Il 22 luglio "L'impero di Standard & Poor's"

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