venerdì 9 febbraio 2007

DICO: un passo avanti rilevante: sì, verso lo sfascio

Ieri sera il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sui "Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi".
Anzitutto mi pare doveroso riportare il commento di un membro eminente della maggioranza di governo, quale Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario di Arcigay, che ha affermato:
Si poteva fare meglio, ma è un primo passo rilevante

E come no?! non avevamo dubbi! "primo passo", e sappiamo bene verso dove!

Come primo passo comunque non c'è male:

  • i conviventi hanno diritto alle case popolari: è risaputo infatti che in Italia c'è un'abbondanza tale che possiamo permetterci di dare case popolari senza problemi.... poi magari capita che due conviventi omosessuali che hanno un reddito inferiore a una famiglia con tre figli sopravanzi quest'ultima nella graduatoria, senza considerare assolutamente il reddito pro capite dei componenti, visto che questo in Italia non conta nulla. Che dire: un primo grande risultato!
  • poi... udite udite: il convivente extracomunitario o apolide ha diritto al permesso di soggiorno per convivenza! ma certo, come no? dopo che il governo ha concesso l'asilo politico a chinque alla frontiera dichiari di essere omosessuale e per questo perseguitato nel suo paese d'origine, questa è la conseguenza più normale! poco importa se gli altri immigrati devono fare ore di fila davanti agli uffici postali per ottenere (forse) lo stesso risultato.
  • Si parla già di reversibilità della pensione: anche in questo caso, che dire? è noto a tutti che le casse dell'INPS traboccano di contanti, per cui: finché ce n'è viva il re! Come potremmo definire questa politica? masochismo previdenziale o masochismo governativo tout court? Ai posteri l'ardua sentenza.
  • È poi interessantissimo notare che lo Stato ha doveri verso tali conviventi, ma essi non ne hanno verso lo Stato, ma solo verso il convivente! per non parlare poi della facilità dello scioglimento del vincolo, ragion per cui eventuali figli vivrebbero in una situazione di totale precarietà.
  • A proposito di figli: si noti che la parola ricorre solo 4 volte nel ddl governativo... e in punti cruciali, direi! 1 volta la troviamo nell'art. 8, che tratta della "Successione nel contratto di locazione"; 3 volte nell'art. 11 sui "diritti successori". Che dire? Cosa sono i figli, se non quello strumento per cui ci si garantisce la casa, o quell'ostacolo con cui fare i conti nello spartire l'eredità? Vergogna! Non una parola sui doveri dei conviventi verso eventuali figli!
Per queste e molte altre considerazioni che vi risparmio
DICO NO
a questo "primo passo" verso lo sfascio della nostra società. Si ricordi una legge dell'economia (Legge di Gresham) - che potremmo ben applicare anche in questo campo -: LA MONETA CATTIVA SCACCIA QUELLA BUONA. Oggi introduciamo i DICO? Non sorprendiamoci se in un domani non tanto lontano vivremo in una società in cui la precarietà e l'instabilità personale e comunitaria sarà la regola; e se dovremo dare ai pochi che ancora si sposeranno una medaglia al valore civile.

Bene... mi sovviene ora alla mente che essendo diacono devo pregare anche per i propositori di questa norma... ma cosa chedere? Ci sono! ecco: «Confondi, Signore, le loro lingue!» (Salmo 54,10). Passando per Via del Corso e vedendo certi palazzi, come non rivolgere questa petizione al Sovrano dell'Universo? Con la speranza di essere esauditi...

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