domenica 15 luglio 2007

Domenica XV T.O. / C - spunti per omelie

LETTURE: Dt 30, 10-14; Sal 18; Col 1, 15-20; Lc 10, 25-37

- La prima lettura può essere vista alla luce di Rm 10:

[6] Invece la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? Questo significa farne discendere Cristo;

[7] oppure: Chi discenderà nell'abisso? Questo significa far risalire Cristo dai morti.

[8] Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo.

[9] Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.

[10] Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.

[11] Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso.

[12] Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano.

[13] Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.



- il Vangelo può essere letto alla luce di Gv 8:

[48] Gli risposero i Giudei [a Gesù]: "Non diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un demonio?".

[49] Rispose Gesù: "Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate.
Da notare che Gesù risponde solo a una delle due accuse, come sottolinea S. Agostino, In Ioannis Evangelium tractatus, XLIII, 2 (si può leggere qui).



- il "dialogo" fra Gesù e il dottore della legge richiama tanto da vicino quello che nell'usus antiquior del Rito Romano del Battesimo intercorre fra ministro e bambino:

V. N., quid petis ab Ecclesia Dei?

R. Fidem.

V. Fides quid tibi praestat?

R. Vitam aeternam.

V. Si igitur vis ad vitam ingredi, serva mandata. Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo, et ex tota anima tua, et ex tota mente tua, et proximum tuum sicut teipsum.


- Dal brano evangelico potrebbe prendere le mosse anche una catechesi sull'atto di carità:
Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor tuo amo il prossimo come me stesso e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più. Amen.


- "Egli è il capo del corpo cioè della Chiesa" (seconda lettura): La Chiesa come corpo mistico di Cristo che anche oggi come Buon Samaritano si china sulle sofferenze del mondo.

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